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Proverbi Italiani 3

Proverbi e modi di dire italiani e di altri paesi, e quelli tratti dagli strampalati discorsi dell'hidalgo Don Chischiotte col suo scudiero Sancio Panza.

domenica 23 novembre 2008

Proverbi e modi di dire Italiani.




301. Cose da restare a bocca aperta.


302. Così va il mondo disse Raimondo.


303. Cotogna cotogna a scappare non è vergogna.


304. Cresce i figli come il cuculo.


305. Cuor contento gran talento.


306. Cuor contento il ciel l’aiuta.


307. Cuor contento non sente stento.


308. Curare il lucignolo e non curare la candela.


309. Dà a Cesare quello che è di Cesare.


310. Da allora ne è passata acqua sotto i ponti!


311. Da cosa nasce cosa.


312. Da dove meno si crede, salta fuori la lepre.


313. Da una rapa non si cava sangue.


314. Dagli amici e dai parenti non comprare e non vendere niente.


315. Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io.


316. Dagli uomini si fanno i vescovi.


317. Dal capo viene la tigna.


318. Dal detto al fatto c’è un gran tratto.


319. Dal frutto si conosce l’albero.


320. Dalla paura gli devo far venire i riscinzielli.(svenimenti)


321. Dare un colpo al cerchio e uno alla botte.


322. Darsi la zappa sui piedi.


323. Del senno di poi son piene le fosse.


324. Dentro un’ora Dio lavora.


325. Di carnevale ogni scherzo vale.


326. Di giorno si vedono le macchie.


327. Di notte tutti i gatti sono bigi.


328. Dietro la croce c’è il diavolo.


329. Dio manda il freddo secondo i panni.


330. Dio ti guardi dai pezzenti saliti.


331. Dio, prima li fa e poi li accoppia.


332. Disse don Procolo:”Io quando lavoro mi consolo.” Rispose don Eustacchio: “Io quando lavoro mi rompo il cacchio.


333. Disse donna Costanza: “L’acqua vuole la pendenza e l’amore la speranza.”


334. Disse donna Pica:” E che guaio è la fatica.”


335. Disse il boia:” Oggi è una bella giornata ma non c’è nessuno da impiccare.”


336. Disse il bue da sotto al traino: “ Bevo acqua e porto vino.”


337. Disse il granchio al figlio: “Tieni le gambe storte.”


338. Disse il maiale all’asino: ”Manteniamoci puliti.”


339. Disse il medico di Nola: ”Questa è la ricetta e Dio te la mandi buona.”


340. Disse il monaco di Sant’Agostino: “Due teste sopra un solo cuscino.”


341. Disse il monaco: “Da sopra al mantello non mi fai niente.”


342. Disse il pappice alla noce: “Dammi il tempo che ti spertoso.”


343. Disse il prete: “Fa quello che dico io e non fare quello che faccio io.”


344. Disse l’asino: “Se riesco ad uscire illeso da mezzo a queste botte,non esco più a cacare di notte.”


345. Disse pulcinella: “ Per mancanza di denari, quante scampagnate mi son perso.”


346. Disse zia Menichella: “ Sempre è buona una grattatella.”


347. Dividi ricchezza e diventa povertà.


348. Don Giovanni lo tiene davanti e lo va cercando di dietro.


349. Donare prestamente, è donare doppiamente.


350. Donna Concetta, con un occhio frigge i pesci e con l’altro guarda il gatto.


351. Donna danno, sposa spesa, moglie maglio.


352. Dopo che aveva insegnato al suo cavallo a non mangiare più…gli è morto.


353. Dopo essere stata derubata, santa Chiara mise le porte di ferro.


354. Dopo i confetti vengono i difetti.


355. Dopo i quarant’anni ogni anno un malanno.


356. Dopo l’estrazione ogni fesso è professore.


357. Dopo la prova si conosce se è buono il cocomero.


358. Dopo le chiacchiere vengono i fatti.


359. Dopo Natale freddo e fame.


360. Dopo Pasqua vienimi a pescare.


361. Dorme come un ghiro.


362. Dorme con la zizza in bocca.


363. Dorme con un occhio solo.


364. Dorme fra due guanciali.


365. Dormire è un po’ morire.


366. Dormire sugli allori.


367. Dove arriviamo mettiamo un segno.


368. Dove c’è gusto non c’è perdenza.


369. Dove se ne dà se ne piglia.


370. Dove si crede di trovare dei prosciutti non si trovano neanche le pertiche per appenderli.


371. Dove stava questa non è piovuto.


372. Dove ti sei fatto l’estate fatti pure l’inverno.


373. Dove vede e dove ceca.


374. Due torti non fanno una ragione.


375. Dura più l’incudine che il martello.


376. È acqua che non leva sete.


377. È affogato in un bicchier d’acqua.


378. È amaro come il fiele.


379. È andata a finire la carne sopra e i maccheroni sotto.


380. È andata a finire la carta da musica in mano al cieco.


381. È andata a Portici per una rapa.


382. È andato a finire il maiale in mezzo alle mele.


383. È andato a letto con le galline.


384. È andato a Roma e non ha visto il Papa.


385. È andato al battesimo senza la creatura.


386. È andato come il ladro alla forca.


387. È andato in cerca di Cristo nei lupini.


388. È arrivato all’ultima spiaggia.


389. È caduto come una pera.


390. È caduto dalla padella nella brace.


391. È caduto dalle nuvole.


392. È cieco come una talpa.


393. È come cercare un ago nel pagliaio.


394. È corto e male incavato.


395. È entrata una mosca dentro al vescovado.


396. È entrato di secco e si è messo di piatto.


397. È finito su un binario morto.


398. È finito tutto in una bolla di sapone.


399. È già con un piede nella fossa.


400. È in una botte di ferro.


401. È inutile che ti sbatti: questa non la vedrai ne adesso ne mai!


402. È inutile piangere sul latte versato.


403. È inutile piangersi addosso.


404. È l’uccello mattutino che trova il miglior becchime.


405. È l’ultima ruota del carro.


406. È la bestia nera della casa.


407. È maiale fuori ciurma.


408. È meglio essere testa di sarago che coda di cefalo.


409. È meglio essere uccello di campagna che di gabbia.


410. È meglio un presente che due futuri.


411. È meglio un uovo oggi che la gallina domani.


412. È meglio una mano tesa che una mano chiusa.


413. È morta la creatura e non siamo più compari?


414. È nato sotto una buona stella.


415. È partito con armi e bagagli.


416. È più di là che di qua.


417. È più la spesa che l’impresa.


418. È qui che casca l’asino.


419. È rimasto con un palmo di naso.


420. È rimasto nudo come un verme.


421. È rimasto stecchito.


422. È roba da far resuscitare i morti.


423. È scappato con la coda fra le gambe.


424. È sordo come una campana.


425. È stato allevato nella bambagia.


426. È stato messo a stecchetto.


427. È stato preso con le mani nel sacco.


428. È stato spremuto come un limone.


429. È stato usato come specchietto per le allodole.


430. È svanito come neve al sole.


431. È svanito in una bolla di sapone.


432. È un fuoco di paglia.


433. È un mangiatore di pane a tradimento.


434. È un uomo nato con la camicia.


435. È una goccia nel mare, il tuo mare di guai.


436. È uno che tiene santi in Paradiso.


437. È uscito fuori dal seminato.


438. E va bene! - disse donna Lena – quando vide la figlia, la giumenta e la gatta pregne.


439. E’ andato col cavallo di San Francesco.


440. E’ arrivato di punto in bianco.


441. E’ il suo cavallo di battaglia.


442. E’ l’eminenza grigia.


443. E’ molto sfortunato chi alle due non si è ancora disgiunato.


444. E’ una donna d’alto bordo.


445. Entra fetente, che fuori piove!


446. Esce il sole e scioglie la neve.


447. Essere come l’asino di Buridano.


448. Essere in bolletta.


449. Essere in vena.


450. Essere povero in canna.

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